Oggi mi occupo della tomba di una vera e propria V.I.P. della Torino del 1600, che se fosse vissuta oggi sarebbe stata su tutte le copertine dei giornali di gossip: Maria Cristina di Francia, duchessa di Savoia, prima Madama Reale. Una delle più chiacchierate personalità di Casa Savoia, una donna forte ed energica che riuscì a concentrare per un trentennio il potere politico nelle sue mani, in un contesto – quello della corte sabauda – in cui le donne non contavano granché.
Lunghi boccoli castani che incorniciano un grazioso visino ovale, un nasino all’insù tipico delle mademoiselles francesi, pelle diafana, labbra rosse increspate da un sorriso ironico, occhi vivaci… così appare Cristina nei suoi ritratti ufficiali. Nacque a Parigi il 10 febbraio 1606, figlia di Enrico IV e Maria de’ Medici e sorella del futuro re Luigi XIII, fu educata tra gli splendori del Louvre. Nel 1619, a soli 13 anni, venne data in sposa a Vittorio Amedeo I, futuro duca di Savoia, e fu spedita a Torino. I due non si erano mai visti, la differenza di età era notevole: lui aveva 31 anni. Il matrimonio servì a sancire l’alleanza sabauda e francese in funzione antispagnola. L’amore e i sentimenti non erano contemplati.
La giovinetta si trovò catapultata in un mondo totalmente diverso da quello a lei familiare: la corte torinese, austera e poco incline ai divertimenti, dovette sembrare di una noia mortale agli occhi della frizzante francesina. Ma tant’è: gli anni passarono, finché il 5 ottobre 1637 la vita di Cristina subì una rivoluzione. Il suo amato (?) consorte morì: la duchessa aveva 31 anni e aveva già adempiuto al suo dovere partorendo 6 figli (4 femmine e 2 maschi) e garantendo quindi la successione al trono.
Si spalancarono le porte della libertà! Bella e disinvolta, si circondò di amanti (tra cui suo cognato, il cardinale Maurizio di Savoia, e il colto e aitante conte Filippo San Martino di Aglié). Intelligente e con uno spiccato senso politico, fu reggente per suo figlio Carlo Emanuele II per circa 30 anni (continuò a regnare anche quando ormai l’erede aveva raggiunto la maggiore età) e passò indenne una guerra civile scoppiata perché i suoi cognati erano contro di lei. Egocentrica, amava esibire i suoi titoli nobiliari firmandosi: “Chretienne de France, Duchesse de Savoie, Reine de Cypre” (riesumò dagli archivi di corte quest’ultimo titolo che riguardava una vecchia investitura a cui non corrispondeva nessun potere effettivo). Espressione vivente della corte parigina, divideva le sue giornate tra impegni ufficiali e feste nelle sue residenze favorite: il Palazzo Madama, il Castello del Valentino e la sua Vigna sulla collina torinese.
In vecchiaia la nostra eroina si tranquillizzò… probabilmente la paura dell’aldilà iniziò a farsi sentire, perciò la Madama Reale trascorse i suoi ultimi anni dedita alla religione e alla penitenza: seguiva 15 messe al giorno con una croce sulla schiena e si faceva camminare sul corpo dalle suore carmelitane della Chiesa di Santa Cristina da lei fatta costruire in Piazza San Carlo Borromeo (al suo tempo detta Place Royale).
Cristina di Francia lasciò questo mondo il 27 dicembre 1663. Vestita come una semplice monaca venne sepolta sotto l’altare di un locale sito sotto il coro della Chiesa di Santa Cristina, che era usato per la sepoltura delle suore. Sulla tomba una lapide (ora perduta) recitava:
CHRISTIANAE A FRANCIA
HENRICI IV ET LUDOVICI XIII CHRISTIANISSIMORUM FILIA SOROR
VICTORIS AMEDEI AC FRANCISCI HYACINTHI CAROLIQUE EMANUELIS FRATRUM UXOR MATER ET TUTRIX
NATA LUTETIAE PARISIORUM X FEBRUARI MDCVI
OBIIT A.T. XXVII DEC. A. MDCLXIII
Rimase qui fino al 21 settembre 1802. Durante il periodo di occupazione napoleonica la Chiesa di Santa Cristina fu soppressa e diventò Borsa di Commercio. Le spoglie della Duchessa furono traslate nella vicina Chiesa di Santa Teresa, dove si trovano tutt’oggi.
Entrando, subito a destra si trova la Cappella di Sant’Erasmo e lì, all’interno di una stretta nicchia – davvero troppo piccola e buia per quella che è stata una personalità tanto esuberante -, si trova la tomba di Cristina.
L’epigrafe che la ricopre è del 1970:
MADAMA REALE MARIA CRISTINA DI FRANCIA
MOGLIE DI VITTORIO AMEDEO I DUCA DI SAVOIA RE DI CIPRO
MORTA IN TORINO IL 27 DICEMBRE 1663
SEPOLTA IN S. CRISTINA
TRASFERITA IN QUESTA CHIESA AL TEMPO DELLA REPUBBLICA FRANCESE
COLLOCATA IN QUESTA CAPPELLA IL I DICEMBRE 1855
La nicchia è sormontata da una semplice edicola, posizionata all’epoca di Vittorio Emanuele II, in cui è scritto:
CHRISTINAE / HENRICI IV REGIS GALLOR. F. UXORI VICTORII AMEDEI / DUCIS SABAUDIAE /
FRANCISCI HIACINTI ET CAROLI EMMANUELIS II / MATRI ET TUTRICI PROVIDENTISSIMAE /
DIVINI CULTUS / ARTIUM ET LITTERARUM FAUTRICI ALTRICI EGENORUM /
QUAE POST IMPERIUM XXV ANNORUM / DIEM SUUM FUNCTA EST /
VI KAL. JANUARII A. MDCLXIV / REX VICTORIUS EMANUEL II / IN TEMPLO QUOD IPSA VIVENS CONDI CURAVIT / ET QUO CINERES EIUS AD QUIESCUNT / MONUMENTUM POSUIT / A. MDCCCLV
Se passate per Via Santa Teresa e trovate la Chiesa aperta, entrate a fare un saluto alla Duchessa Cristina, sono sicura che ve ne sarà grata!
Approfondimenti
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