Avete visto la serie Netflix La legge di Lidia Poët? Io non ancora, ho sentito pareri discordanti e ho paura di restare delusa. Bella o brutta che sia, la serie ha il pregio di aver riportato alla ribalta la figura della piemontese Lidia Poët (Perrero, 26 agosto 1855 – Diano Marina, 25 febbraio 1949), la prima donna a diventare avvocato in Italia.
La prima o la seconda avvocata d’Italia?
Qualcuno ha obiettato che Lidia fu la seconda donna avvocato d’Italia e che la prima in realtà fu Giustina Rocca di Trani, vissuta tra XV e XVI secolo. Io non sono d’accordo, in quanto a quell’epoca l’Italia come Stato non esisteva ancora. Lidia è stata la prima donna avvocato dell’Italia unita.
Lidia Poët, una donna determinata e battagliera.
Quella di Lidia è una storia di lotta: laureatasi nel 1881, si iscrisse nel 1883 all’Ordine degli Avvocati. La sua iscrizione fu subito revocata in quanto sarebbe stato “disdicevole e brutto veder le donne discendere nella forense palestra e mettersi in concorrenza con gli uomini, divenirne le uguali anziché le compagne, siccome la provvidenza le ha destinate”. Lidia poté iscriversi nuovamente all’Ordine solo nel 1919, a 65 anni, in seguito all’approvazione della legge Sacchi, che ammetteva le donne alle libere professioni.
Nel frattempo non rimase con le mani in mano: lavorò come dottore in legge nello studio del fratello, partecipando ai Congressi Internazionali Penali. Fu attivista per i diritti delle donne e per i profughi di guerra e molto probabilmente collaborò con la Croce Rossa. A proposito di diritti delle donne, Lidia fu membro del Comitato Pro Voto di Torino, che nel 1911 organizzò in città il primo Congresso Pro Suffragio Femminile in Italia. Il Comitato fu fondato nel 1906 a Torino da Emilia Mariani. Vi ho raccontato la storia di quest’altra incredibile donna sulla Rivista Savej della Fondazione Enrico Eandi. É assai probabile che Emilia e Lidia si conoscessero!
La tomba di Lidia Poët.
Lidia morì a Diano Marina il 25 febbraio 1949, a 94 anni, e fu sepolta vicino ai suoi famigliari nel cimitero di San Martino a Perrero, in Val Germanasca. Questo è l’epitaffio:
Lidia Poët, prima avvocatessa d’Italia.
In Dio visse.
Alla famiglia, agli amici, ai bisognosi prodigò beni, tempo, opere.
La segue l’accorato rimpianto di quelli che l’ebbero cara.
– Queste tre cose durano: fede, speranza e carità. Ma la più grande è la carità – Epis. S. Paolo ai Corinzi
Se volete saperne di più sulla storia di Lidia, leggete il libro di Cristina Ricci, edito da Graphot. E ricordatevi che nel luglio 2021 a Lidia è stato dedicato il giardino sito tra il Palagiustizia e il grattacielo Intesa Sanpaolo, in corso Vittorio a Torino!
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