Fu l’architetto della Real Casa, il Conte Francesco Valeriano Dellala di Beinasco, a progettare il cimitero di San Lazzaro nel 1777. Il terreno fu donato dal sovrano e corrispondeva all’isolato delimitato dalle attuali Via Mazzini, Via dei Mille, Via della Rocca e Corso Cairoli, dove oggi sorge il palazzo di Toro Assicurazioni (prima della RIV-SKF).
Il cimitero era detto anche “della Rocca”, perché ubicato nei pressi del Bastione della Rocca, che si stagliava sulla sponda del Po e fronteggiava il Monte dei Cappuccini sulla riva opposta del fiume.
La pianta del cimitero era rettangolare. Su tre lati erano presenti dei porticati (con i corrispondenti sotterranei pronti ad accogliere le tombe delle famiglie nobili e ricche) e sul fondo la cappella. Al centro del cortile vi era l’ossario con intorno i pozzi per le inumazioni comuni.
San Lazzaro fu attivo dal 1778. Qui arrivarono i resti provenienti dalle parrocchie di Sant’Eusebio, San Tommaso, San Giovanni di Dio, della Provvidenza, del Soccorso, dei Santi Marco e Leonardo; dall’Albergo di Virtù; dall’Ospedale Militare e quello di San Giovanni.
Già nel 1829 però, con il Manifesto Senatorio del 4 aprile, si stabilì la cessazione delle inumazioni. Le spoglie dei nobili vennero traslate nel cimitero di San Pietro in Vincoli, oppure nel nuovo cimitero (quello che diventerà il Monumentale), in quest’ultimo insieme alle spoglie dei poveri. Alle famiglie che possedevano una tomba in San Lazzaro venne assegnato un nuovo siti negli altri cimiteri, oppure fu loro erogata la somma di 600£ per compensare la perdita.
Nel terreno liberato (ma non bonificato però!) fu costruito un convento francescano, a cui subentrarono prima la sede dell’Istituto di Emigrazione Italiana e poi, dal 1886, il sifilocomio maschile, che vi restò per circa 70 anni e fu poi abbattuto.
Nel 1952 il Comune provvide finalmente allo sgombero definitivo dei pozzi (37) in 400 giornate di lavoro e con un costo di circa 1.105.000£. Le ossa rinvenute furono trasferite al Monumentale e poste nell’ossario sotto la grande croce al centro del Campo Primitivo, dove poterono alfine cominciare a riposare in santa pace.
Del Cimitero di San Lazzaro non resta più nulla, a parte le fonti documentarie che di lui parlano e la famosa statua della Velata.
Chissà se chi oggi lavora e vive in quella zona di Torino, così elegante e signorile, è al corrente di cosa si trovava lì tempo addietro??
(immagini dai siti: www.ilchiaroscuro.altervista.org ; www.skycrapercity.com)
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