Trippando, blog di viaggi creato da Silvia Ceriegi, ha lanciato il progetto #insiders: tutto il meglio di una città raccontato da chi la vive ogni giorno. Poteva la vostra civetta del cuore farsi sfuggire l’occasione di scrivere della sua adorata Torino, rigorosamente in salsa black? NO! Vi elencherò quindi i 10 luoghi funerari da non perdere quando si visita Torino. Con preghiera di diffusione ai vostri amici, parenti e conoscenti , che così scopriranno quant’è bello andar per cripte.
- Il Cimitero Monumentale
In cima alla lista non poteva non esserci il mio beneamato Monumentale. Una città nella città, un museo a cielo aperto. Un luogo magico in cui perdersi per ore ad ammirare opere d’arte eccezionali e antiche fotografie in bianco e nero e in cui fantasticare sulle storie della gente che fu leggendo le prolisse epigrafi ottocentesche. Uno spazio protetto dalla frenesia della quotidianità, dove poter riflettere anche sul senso della nostra vita.
- La Cripta Reale dei Savoia a Superga
Credo che ogni torinese che si rispetti consiglierebbe la Basilica di Superga come tappa necessaria a coloro che visitano Torino. Eppure molti, quando salgono in cima al colle, non sanno che oltre alla basilica e alla lapide che ricorda la tragedia del Grande Toro, si può accedere anche alla cripta che si trova sotto la chiesa… non si deve andare via senza averla vista: capolavoro barocco, è un trionfo di marmi colorati, dorature e teschietti alati, ma soprattutto è uno dei luoghi di sepoltura ufficiali dei Savoia. Oltre 60 tombe di re, regine e principi vi attendono!
- L’ex-Cimitero di San Pietro in Vincoli
Una capatina veloce all’ex-Cimitero di San Pietro in Vincoli, in Borgo Dora, è d’obbligo. Edificato nel 1777, è stato il primo cimitero “moderno” di Torino (prima si seppelliva dentro le chiese), insieme al non più esistente Cimitero di San Lazzaro. Preda dei vandali un po’ di anni fa, ora è usato per varie manifestazioni culturali. Non ci sono più tombe né monumenti, solo qualche epigrafe malandata, ma sono visibili la cappella funebre, nonché una parte dei suggestivi sotterranei dove venivano sepolti i nobili della città.
- Gli ex–voto della Consolata
All’interno del santuario mariano più caro ai torinesi è conservata un’immensa collezione di ex-voto databili tra il XVIII secolo e i giorni nostri. Segni concreti di devozione popolare, vengono donati alla Madonna per una grazia ricevuta in punto di morte. Sono circa 7.000 e vanno dai semplici quadretti dipinti agli oggetti più disparati (modellini di navi, mostrine militari, gessi per arti fratturati…). Da non dimenticare poi che nella Consolata si trova anche la tomba di San Giuseppe Cafasso, il “prete della forca”!
- La Cappella delle Reliquie a Valdocco
A Valdocco, dove sorge la Basilica di Maria Ausilatrice, visitando le camerette dove visse e morì San Giovanni Bosco, si fa un tuffo nell’Ottocento. L’immensa Basilica ospita le tombe del santo fondatore della congregazione dei Salesiani, di San Domenico Savio e Santa Maria Mazzarello. Sotto la chiesa si estende la Cappella delle Reliquie, in cui sono sepolti i primi successori di Don Bosco. Centinaia di reliquiari donati dal commendatore Michele Bert ricoprono le pareti di questa cripta inaugurata nel 1934.
- Il Sacrario dei caduti della Grande Guerra
Si trova sotto la Chiesa della Gran Madre di Dio, la cripta realizzata in epoca fascista che fu inaugurata da Mussolini il 25 ottobre 1932. Sono riuniti nel sacrario i resti, provenienti dal Cimitero Monumentale, dei caduti durante la Grande Guerra. 3851 soldati riposano qui, vegliati dalla statua di Maria dolente. Il sacrario è aperto solo durante il periodo della commemorazione dei defunti e il 25 aprile, ma vale la pena di visitarlo, per ricordare che quelli che oggi sono soltanto dei nomi, un tempo erano ragazzi e uomini con i loro sogni e speranze.
- La Cripta di San Filippo Neri
Si trova sotto l’oratorio di San Filippo Neri, in quella che è considerata la chiesa più grande di Torino. Edificata alla fine del 1600 e usata fino al XIX secolo, è un ottimo esempio per capire com’erano i luoghi di sepoltura in città prima della costruzione dei cimiteri (quasi tutte le chiese hanno la loro cripta, che però non quasi mai è accessibile). Nella cripta di San Filippo trovavano posto le sepolture dei padri a fianco di quelle dei torinesi che lo richiedevano. Nella chiesa poi è sepolto San Sebastiano Valfré, confessore di Vittorio Amedeo II, il primo re sabaudo.
- La Chiesa della Misericordia
La Chiesa dedicata a San Giovanni Decollato, detta anche “degli impiccati”, fu costruita nei primi anni del 1700 dall’Arciconfraternita della Misericordia, compagnia che sin dal XVI secolo si occupava di accompagnare al patibolo, assistere e seppellire i condannati a morte. Al suo interno, si conservano in una teca gli oggetti che venivano utilizzati prima dell’esecuzione: il bicchiere del condannato, il crocifisso baciato prima di morire… durante l’Ottocento le pareti della chiesa furono tutte dipinte di nero, colore sparito grazie al restauro del 2009 che ha reso l’ambiente un po’ meno lugubre.
- Il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”
Lombroso stesso vi accoglie all’ingresso del suo museo. Fu proprio lui a volere che dopo la morte il suo scheletro fosse esposto, accanto agli oggetti raccolti durante tutta la vita: maschere in cera di criminali, armi del delitto, orci di carcerati… In tanti pensano che questo sia un museo di cattivo gusto e celebrativo delle teorie del primo criminologo della storia. Ma si tratta invece di un luogo in cui si espone il pensiero, oggi ormai sorpassato, di un’epoca in cui il criminale era considerato tale per nascita. Da visitare, per curiosare ma anche per pensare.
- Il Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando”
Alte teche in legno piene di preparati anatomici naturali ed artificiali, scheletri e ossa… mirabolanti sculture anatomiche in cera e cartapesta con gli organi estraibili… mummie e calchi delle teste di personaggi illustri… c’è da perdersi passeggiando per le sale del Museo di Anatomia, rimasto esattamente com’era durante l’Ottocento, quando Torino era la “capitale del Positivismo italiano” (Norberto Bobbio). Da vedere anche il piccolo, ma curioso Museo della Frutta, che si trova sullo stesso piano!
Ecco terminata la mia lista dei luoghi funerari da visitare a Torino. Si tratta di piccoli assaggi, giusto per farvi venire l’acquolina in bocca o per farvi venire la voglia di ritornarci… E se avete qualcosa da aggiungere, CONTATTATEMI!
(Un grazie per le foto a Simona De Pascalis e agli amici di SeeTorino)
Approfondimenti
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