Adoro guardare i vecchi album di fotografie e cartoline in bianco e nero, alla ricerca di volti, epoche e momenti perduti… ogni singola immagine è unica e speciale. Saranno le tonalità un po’ sbiadite e i contorni sfocati, saranno la polvere e gli aloni del tempo, sarà la carta ingiallita, spessa e ruvida, ma queste stampe possiedono un aspetto che non riesco proprio a rintracciare nelle migliaia di foto che si scattano oggi per documentare ogni secondo della nostra vita e ogni minimo e irrilevante cambiamento del mondo.
Mi son chiesta se ci fossero immagini “vintage” dedicate al Cimitero Monumentale di Torino. Cercando di qua e di là, ne ho trovate alcune. Si tratta di cartoline, pubblicate per la maggior parte tra fine ‘800 e inizi ‘900 dall’editore Pietro Pedrini, che nel 1889 aveva aperto a Torino, in Via Garibaldi 24, un laboratorio di incisioni fotomeccaniche. Sono vedute panoramiche molto interessanti del cimitero, che a volte presentano delle differenze rispetto a quello che si può vedere se ci si reca oggi nello stesso posto.
Allora, sfogliamo insieme l’album dei ricordi del Monumentale!
Questa prima cartolina raffigura una parte dell’immenso Campo Primitivo del Monumentale. Per la precisione siamo nell’area Est del Primitivo, in prossimità dell’ingresso alla I ampliazione. Si vedono bene sullo sfondo le arcatelle dette nicchioni, utilizzate per ospitare le epigrafi e i monumenti delle famiglie nobili e illustri della città. Il bell’angelo in bronzo in primo piano, opera del 1901 dello scultore Salvatore Pisani, è ancora presente, ma la zona ora è più decadente rispetto a come appare nell’immagine Pedrini.
Ecco una veduta dell’area scoperta ovest della I ampliazione. Sullo sfondo si vedono i porticati perimetrali, sotto i quali si estendono i sotterranei di questo ingrandimento del camposanto. Se oggi ci mettessimo nel punto esatto dove l’immagine è stata scattata, noteremmo che la zona non è più così: nel corso del tempo sono state costruite imponenti tombe di famiglia, sotto forma di edicole o decorate da alte sculture. Inoltre potremmo vedere il monumento alla Sposa Bambina (Teresa Denina Sineo, morta nel giugno 1885), che qui invece è assente.
Siamo nell’area scoperta est della I ampliazione. Questa volta l’immagine è vivacizzata (se così si può dire…) dalla presenza di un gruppo di persone, soprattutto donne e bambini, che messi in posa si sono fatti ritrarre intorno al cosiddetto Monumento del Bacio. E’ la tomba Ruffinati, in cui è rappresentata “la vedova dolente” (così recita l’epigrafe), che bacia il ritratto bronzeo del marito defunto. Dietro, il monumento a piramide della tomba dei conti di Salmour.
Xilografia tratta dal volume “Le cento città d’Italia”, edito a Milano nel 1871, in cui è raffigurata l’area scoperta est della I ampliazione. Anche qui si notano molti alberi, che oggi non ci sono più, e tombe contenute nelle dimensioni, che in seguito sono state circondate da tombe e monumenti più maestosi e possenti.
Questa cartolina riguarda l’ampliazione più eclettica del Monumentale, la terza. Spicca a sinistra l’angelo che sorveglia la tomba della famiglia Muratori, sulla cui parte frontale si apre la grata oltre la quale è la scultura che ritrae il piccolo Guglielmo Felice Muratori, morto di difterite a neanche 10 anni. Vicino, una croce di marmo bianco (che oggi purtroppo si è spezzata ed è a terra) e due allegri uomini con la paglietta. Chissà chi erano??
Siamo sempre la III ampliazione: al centro della cartolina troneggia il monumento funebre gigante dedicato al chirurgo Giacinto Pacchiotti, raffigurato mentre svolge il suo lavoro. L’opera è stata eseguita nel 1896 dallo scultore Luigi Contratti. Oggi la visuale di questa tomba è in parte occultata dalla presenza di altre tombe e monumenti intorno.
L’ultima panoramica che vi propongo riguarda ancora la III ampliazione. La cartolina è stata stampata dalla tipografia Modiano & Co di Milano (fondata negli anni’90 dell’Ottocento). Spiccano una moltitudine di croci e, sulla destra, un serioso angelo in bronzo con la tromba del giudizio universale tra le mani.
Termina qui la carrellata di immagini vintage del Monumentale di Torino. Chiudiamo l’album dei ricordi, ma io sono sempre pronta a riaprirlo, nel caso trovassi altre cartoline d’epoca! E se voi conoscete o possedete fotografie di questo tipo e volete condividerle, non esitate a contattarmi!
Approfondimenti
Altre immagini storiche del Cimitero Monumentale di Torino: Archivio Alinari